giovedì 30 gennaio 2014

Abbracciamoci tutti !

«Posso offrirti un caffè?»  

«No, grazie. Preferisco un abbraccio».   

Andrebbe scritto con l'iniziale maiuscola: la donna si riferisce al biscotto del Mulino Bianco e non all’intreccio di mani e braccia attorno al corpo di un altro essere, tuttavia assecondo il doppio senso e compio il gesto rivoluzionario: mi avvicino e la abbraccio.  

«Abbracciarsi è  rilassante. Provate», dice Irene, da sempre anima di laboratori teatrali sparsi per la città. Lo comanda ai suoi attori principianti, come riscaldamento prima della lezione, e funziona: talvolta qualcuno arriva dritto al dormiveglia, lì in piedi, appoggiato all’altro.   

Un giorno l’hanno fatto in via Garibaldi, pieno centro di Torino, allo struscio del sabato. Una specie di teatro situazionista di strada, a metà tra il catartico e l’esperimento antropologico: mescolàti tra le genti, a turno ciascuno di loro puntava uno sconosciuto e gli gettava le braccia al collo.   

Sono intervenuti carabinieri, polizia, reparti speciali?  

«No, però certo, tutti si stupivano, alcuni si spaventavano, altri erano infastiditi, ma tutto sommato non ci sono state reazioni violente».  

Ad esempio un’attrice, donna, abbraccia l’uomo di una coppia, l’uomo è interdetto e la compagna si arrabbia. Con l’uomo. Poi si fanno vedere tutti gli altri e allora, forse, la compagna dell’abbracciato capisce e smette di essere arrabbiata.  

 Ad esempio un uomo, un passante, semplicemente felice di essere abbracciato, delle attenzioni di uno sconosciuto, quasi dispiaciuto quando comprende di essere nel mezzo di una scena.   

Ad esempio un altro passante, un uomo, che senza farsi domande reagisce restituendo il calore del corpo, avvinghiato con gli occhi chiusi.   

Tutto questo perché?  

«Il contatto ci terrorizza. Invece abbracciarsi è bello».   

Prendete e abbracciatevi tutti: anche se, o forse soprattutto perché, come dicono i Marlene Kuntz, per abbracciare qualcuno occorre prendere coraggio.  

@marcogiacosa  

http://www.lastampa.it/2014/01/30/blogs/cose-che-ho-visto-oggi/un-giorno-o-laltro-io-prendo-coraggio-e-ti-abbraccio-UTp4lr0oZke8xpzYDjeUNN/pagina.html

"Nusniur a paga tard ma a paga larg "

"Nusniur a paga tard ma a paga larg ", mi è venuto in mente qs detto piemontese oggi in pausa pranzo, spesso mi trovo a mangiar pranzo da sola in un self service e quindi osservo la fauna locale e da qlche giorno incrocio il figlio di un mio cliente di quando lavoravo nell'azienda di famiglia . Il cliente in oggetto era di quelli che tra gli anni 90 e il 2000 aveva fatto il botto con l'edilizia , tanti soldi ed in fretta , di quelli che ogni tre per due poteva esigere le cose più strane "perchè lui pagava ", poteva esser arrogante "perchè loro erano solidi" , poteva esser maleducato con tutti perchè "loro a fine mese nn saltavano le Ri.ba" , di quelli che il figlio poteva anche nn andare a scuola perchè tanto il diploma da geometra lo prende in privato, basta pagare ( per andar poi a dirigere quelli che se lo erano sudato a scuola) .Il destino però poi gira ed oggi tutti quei soldi si son trasformati in un bel buco nero e tutta quell'arroganza oggi stona più che mai ,dispiaciuta per i loro dipendenti mi esce però un ghigno malefico ad incontrarlo e tanta tristezza a pensare che loro che avevano solo i soldi come unico Dio oggi si trovano soli ed abbandonati, nn gli rimane altro.Ringrazio mio padre di aver inculcato ,con l'esempio quotidiano, la cultura del lavoro e non il culto dei soldi!